Gli agenti

Nelle società industrializzate le attività che richiedono un alto numero di azioni ripetitive vengono sempre più affidate a macchine, i robots, in grado di compiere queste operazioni automatiche con un maggior grado di precisione, spesso, degli uomini stessi.

Questo è stato uno dei frutti e degli incentivi dello sviluppo dell'Intelligenza Artificiale, soprattutto in quei campi che riguardano la definizione di patterns, il riconoscimento di oggetti, il riconoscimento vocalico.

Analogamente allo studio dei comportamenti degli automi in uno spazio reale, si sta sviluppando la ricerca in relazione allo spazio virtuale, al Cyberspace.

E' nato quindi il concetto di agente o knowbot, una sorta di robot che si muove nello spazio delle informazioni, che aiuta o sostituisce l'uomo, anziché nell'avvitare bulloni o inverniciare automobili, nello smistare la posta elettronica, ricevere telefonate, differenziare il grado di importanza dei messaggi, riconoscere "ospiti" telematici sgraditi.

Gli agenti possono essere intesi come dei prodotti di intelligenza artificiale altamente personalizzati che si interpongono fra le informazioni che giungono dalla rete e l'utente; sono cioè una sorta di filtro software in grado di presentare la massa caotica di tali informazioni in un modo e in un ordine consono alle esigenze dell'utente.

I requisiti principali degli agenti sono tre: Autonomia, Apprendimento automatico e Conoscenza condizionale.[1] Per ottenere ciò, bisogna che l'agente riesca a riconoscere il comportamento abituale dell'utente per poter agire di conseguenza.

Per esempio, se si è soliti cestinare i messaggi inviati da maghi e cartomanti, l'agente ci chiederà, dopo un certo numero di volte che lo facciamo noi manualmente, se vogliamo affidargli questo compito.

Un uso molto utile degli agenti è il riconoscimento dei nostri percorsi abituali di navigazione (argomenti particolari, come ad esempio scacchi, frattali o neoplatonismo; siti in luoghi geografici consueti, come i servers olandesi, giapponesi o svedesi, etc.).

Quando saranno sviluppati i sistemi di memoria ad accesso contestuale, gli agenti, riconoscendo che stiamo stiamo stendendo un saggio sul sistema delle Ipostasi saranno in grado di indicarci un articolo su Proclo anche se non compare in esso alcun riferimento al termine Neoplatonismo.

I propri agenti possono inoltre comunicare fra di loro, con altri utenti o con gli agenti di quelli per scambiarsi informazioni.

Possiamo ad esempio incaricare un agente a ricercare qualcuno che si occupi dei nostri stessi argomenti, etc.

Poiché gli agenti vengono ad avere conoscenze molto personali di noi stessi, sarà sempre necessario determinare in modo rigoroso la loro parte pubblica e la loro parte privata, dato che un agente conosce senza dubbio i nostri dati anagrafici, i nostri codici sanitari, fiscali, bancari, i nostri interlocutori epistolari, il nostro lessico abituale, etc.



1 Cfr. Virtual n. 16, p. 27

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