Il dialetto di Lizzano
Posso dire che la mia lingua madre non e' stato l'italiano ma il dialetto.
Il dialetto di Lizzano e' un tipico dialetto salentino e si avvicina molto
al dialetto siciliano e calabrese. I dialetti salentini sono stati studiati in dettaglio
dallo studioso tedesco Gerhard Rohlfs che ha pubblicato anche un Vocabolario dei dialetti
salentini.
Ecco alcuni termini tipici del dialetto di Lizzano:
N.B. Il carattere si legge sc come nella parola italiana uscire.
- acchiatura
- tesoro nascosto
- acimu
- azzimo,di pane non lievitato bene che veniva cotto male al forno.
- acrietu
- selvatico.
- ampasciuni
- cipolle selvatiche
- annare
- cercare. Una filastrocca di bambini diceva:
Anna ca l'acchi,
sobbra li macchi,
faci lu ueu tunnu tunnu,
comu lu ueu ti lu palummu!
- aulivi
- olivi.aulivi muerti olive nere che sono maturate sull'albero al punto da perdere l'amaro. Vengono mangiati col pane come companatico.
- annizzare
- Pareggiare il vino o altri liquidi nei recipienti fino al livello
del nnizzu. Annizza bbuenu, sa vagno' raccomandazione data di fare
le cose per bene, con precisione.
- antera
- caposquadra dell antu
- antu
- squadra di donne contadine
- achi
- pezzi di legna
- aquari
- bruciare,pizzicare in bocca. tiaulicchi ascquanti
- atricu
- pavimentazione della casa
- attani
- il padre
- avanzari
- essere creditore (avanzare si dice anche in italiano con lo stesso significato).
- bbabbari
- incantarsi
- bbaugliu
- bara
- bellu bellu
- piano, lentamente
- buccunotti
- bocconotti: paste farcite di mostarda
- buatta
- scatola di latta
- bussola
- porta tra una stanza e l'altra della casa.
- cacavuri
- confetti grandi con la mandorla dentro
- Calavresi
- Talsano
- Canali
- Lu Canali per i Lizzanesi e' il Canale Mascia costruito per bonificare la palude Mascia. Corre diritto verso il mare sui bordi di una strada.
- canigghia
- crusca
- cannaliri
- gola
- cannata
- recipiente usato per trasportare l'olio
- cannedda
- verme,bachetto che si forma quando le cose vanno a male.
- cannillini
- confetti
- cannizzu
- telaio fatto di canne usato per essiccare i fichi da conservare per l'inverno.
- cantru
- orinale
- capacchioni
- testone
- capasa
- vaso di creta per conservare cibarie
- capasoni
- grande recipiente di creta usato per conservare vino o olio
- Capu
- Lu Capu e' il Salento.
- Capu ti cernia
- Insulto : letteralmente "testa di cernia"
- capucanali
- festa agricola di fine raccolta
- carasunieddu
- scampagnata del Lunedi' di Pasqua (aveva come meta
tradizionale la chiesa dell'Annunziata)
- carosa
- ragazza
- carteddi
- mazzetti di figurine che si compravano dal tabaccaio e venivano
usate per giocare un gioco che consisteva nel battere la mano accanto al mazzo
senza toccare le carte. Bisognava cercare di fare capovolgere il mazzo con l'aria smossa dal colpo dato col palmo della mano.
- casu
- formaggio, cacio
- casricotta
- cacioricotta
- catalogna
- Tipo di cicoria coltivata che di solito si cucina per preparare
il piatto di fave e cicoria.
- catara,catarieddu
- recipienti di rame usati per cuocere il cibo al fuoco
del focolare poggiati su un treppiede.La catara era il recipiente piu' grande e serviva ad
esempio, a riscaldare l'acqua quando si faceva il bucato. Lu catarieddu era piu' piccolo
e si usava quasi ogni giorno per cucinare ad esempio la verdura.
- cattare
- comprare
- cazzatora
- La doppia fenditura scavata nel fondo stradale dal passaggio dei carri.
- cazzare
- schiacciare, ad es. cazzare li mennuli schiacciare le mandorle
cazzanculu
- guaio: ti l'onu chiavatu lu cazzanculu - sei in un bel guaio
- centra
- chiodo. cintroni:grosso chiodo
- chiatrori
- il ghiaccio che si forma la notte quando la temperatura scende sotto zero,brina.
- chianconi
- grosso sasso che affiora dalla terra
- chiavutu
- bara
- ci ma sce' sciamu, ci nonci masce' noncisciamucennu
- (gioco di parole)se dobbiamo andare andiamo,se non dobbiamo andare, non andiamo
- ciciru,ciciri
- cece,ceci
- cini?
- chi?
- ciola
- gazza
- ciosi
- gelsi
- cipponi
- la pianta della vite
- cippu (a)
- roba a cippu era merce ordinaria a buon mercato. Viene dall'inglese cheap. Qualche emigrato di ritorno dall'America l'aveva introdotta nel paese.
- cirasa
- ciliega
- coffa
- recipiente metallico a paniere. Veniva usato per lo piu' nell'edilizia. Va fa coffi - traslazione dialettale del fuck-off inglese.
- cofunu
- il bucato fatto con la cenere
- cornula
- carruba
- crai
- domani
- crasta
- grande recipiente di terracotta usato un tempo per fare il bucato con la cenere.
- cravoni, cravunella
- carbone, carbonella
- cravunaro
- Carbonaio. Li cravunari fabbricavano la carbonella facendo degli enormi cumuli di legna in campagna che ardevano per giorni.Il carbone vegetale cosi' ottenuto veniva venduto in inverno per essere usato nella frascera per riscaldarsi.
- cristianu
- persona.
- cruecchu
- bastone ricavato da un ramo con un'estremita' a forma di uncino: usato
per abbassare i rami degli alberi quando si raccoglie la frutta.
- culummi
- fioroni
- cupeta
- dolce croccante fatto con zucchero caramellato e mandorle intere.
- curciuli
- uccellini nel nido.
- cutularsi
- muoversi
- cutumaru
- vasaio
- cuturzu
- schiena,dorso
- cuzzedda
- lumaca. Normale lumaca da giardino. Quelle piu' grandi vengono
chiamate
cozze.
- ddiddicare
- solleticare
- ddichiddichi
- solletico
- ddimmurari
- tardare
- ddunarsi
- accorgersi
- Eeeerdia!
- Quando il carrettiere voleva far arretrare il cavallo faceva
questo grido. Invece per farlo correre il grido era un semplice "Ah! Ah!".
E per fermarlo:Iiiiisci!
- fai e ffogghi
- letteralmente fave e foglie:cibo tradizionale fatto
di pure' di fave e verdura lessa(di solito cicoria).
- farfugghi
- piccoli detriti
- farnaru
- setaccio
- fatia
- lavoro (fisico)
- fatiari
- lavorare
- faugna
- canicola
- fedda rrussata
- fetta di pane arrostita tenendola vicino alla brace
- fichi ccucchiati
- fichi con le mandorle.Dopo aver tagliato i fichi a meta'
ma senza separare le due meta', si facevano seccare al sole sui cannizzi.Quindi
si preparavano mettendo le mandorle abbrustolite intere al centro tra 2 fichi che venivano pressati
aperti l'uno sull'altro.Infine si portavano sulle ramere al forno ad arrostire.
Venivano conservati in capase o addirittura capasuncieddi, per essere mangiati
durante l'inverno.Erano la merenda e i dolci per i piccoli.
- firricieddu
- piccolo ferro sottile a sezione quadrangolare usato per fare un tipo di pasta fatta in casa:li pizzicarieddi
- follare
- rimestare coi piedi la massa di graspi e vino in fermentazione
nelle fermentine.
- framogghi
- rametti e foglie secche
- frascera
- braciere
- fricularsi
- strofinarsi
- frisedda
- pane secco confezionato in piccole porzioni rotonde. Dopo una breve cottura il panetto viene tagliato in due con uno spago e le due parti
sono rimesse nel forno.Questo da alla parte superiore della frisedda la caratteristica superficie rugosa.Si mangia
inzuppandola nell'acqua e poi condendola con olio e pomodoro(frisedda spunzata).
- frisommuli
- albicocche
- fucaliri
- focolare
- fucirizzi
- fughe affrettate
- fugghiazza
- foglia
- furcina
- forchetta
- furoni
- salvadanaio
- gghiascioni
- lenzuolo
- gnofi
- le zolle di terra
- gnuru
- nero
- granu
- grano. granu stumpatu : piatto tipico delle tavole di San Giuseppe
- iacca
- Tipo di caccia agli uccelli (soprattutto turdi e frangiddi (tordi e fringuelli) fatta nel passato dalla gente povera per procurarsi un po' di carne. Veniva fatta nelle notti di forte vento negli oliveti con una lampada. In quelle notti gli uccelli dormono nei rami piu' bassi e bastava un bastone per ammazzarli. Era una forma di caccia vietata.
- iaddina
- gallina
- iaddu
- gallo
- iamma
- gamba
- Iddu e Edda
- Lui e Lei: indicano i due protagonisti principali di un film.
- ientu
- vento. Ientu funulu vento impetuoso che sollevava la polvere.
- laiana
- le fettuccine fatte a mano
- laianaru
- matterello usato per fare le fettuccine
- lamia
- terrazza sul tetto delle case
- lampa
- lampada a olio che veniva accesa per devozione davanti le immagini sacre. Era un semplice bicchiere pieno a meta' d'acqua e per il resto di olio di oliva. Si compravano appositi stoppini che ardevano galleggiando sull'olio.
Talvolta per risparmiare si usavano stoppini ottenuti da una pianta selvatica.
- lauru
- spirito folletto della casa
- lauzzi
- asfodeli
- limmu
- recipiente di argilla usato per lavare la biancheria
- lioni
- legna
- lippu
- fanghiglia grassa
- lissia
- liscivia
- lucescere
- albeggiare
- lucerta
- lucertola. lucerta fracitana : geco.
- luvatu
- lievito madre.Il lievito veniva scambiato tra vicini.
- maccarroni
- stupido
- malota
- scarafaggio
- mammara
- ostetrica
- mannucchi
- covoni
- manta
- coperta
- maneti
- sbrigati
- mantagna
- posto riparato dal vento
- mantile
- grembiule
- mappa
- ramo d'albero
- marangiana
- melanzana
- margiale
- bastoni di legno lavorati per essere usati come manici di zappe o altri usi agricoli.
- mari
- mare
- mascia
- fattura eseguita dalla masciara
- masciara
- strega,megera
- massa
- fettuccine fatte con olio e ceci:venivano servite ai poveri il
giorno di San Giuseppe dai devoti che preparavano le "Tavole"
- mattredda
- tavole di legno usate un tempo per impastare la farina per fare il pane.
- mazzu
- magro
menchia
- pene, organo sessuale maschile;menchia!:esclamazione cazzo!; menchia fredda persona senza iniziativa
- menna
- mammella
- mennula
- mandorla
- menza
- recipiente metallico usato per travasare il vino.
- menzatia
- mezzogiorno
- mescula!
- Accipicchia!
- minchialiri
- scemo
- minzana
- recipiente di terracotta usato per trasportare l'acqua in campagna. Veniva riempita di poltiglia bordolese alla conza e portata all'operaio addetto all'irrorazione.
- mieru
- vino dal latino merum vino puro.
- minare
- buttare.
- Mmamminu
- Lu mmamminu e' Gesu' Bambino
- mmuddatu
- bagnato; pezza mmuddata:persona senza iniziativa( letteralmente panno bagnato).
- mogghia
- fango
- moni
- adesso
- monna
- potatura
- morra
- gregge
- mucatu
- sporco
- mucchi
- cespugli tipici della macchia intorno al paese. Si trovano sempre
assieme ai cespugli di timo (tumi) e sotto vi crescono i funghi detti mucchiareddi.
- mucchiareddu
- Uno dei due tipi di funghi piu' diffusi nelle terre incolte
intorno al paese:l'altro e' lu carduncieddu(cardoncello). Lu mucchiarieddu
si trova come dice il suo nome nelle macchie tra i cespugli di timo.
- muccu
- moccio
- mucculoni
- moccioso
- mucitoni
- sporcaccione
- muggiaccu
- pozzanghera
- munnari
- potare ,specialmente riferito agli alberi di olive. Munnatori e'
l'operaio specializzato in questo lavoro.Monna descrive invece il lavoro.
- munetula
- Altro fungo,simile al porcino, che si trova nelle macchie
vicino al paese.
- muntagnulu
- calabrese, abitante delle montagne (calabresi)
- muntirroni
- mucchio
- murtedda
- mirto
- musci
- gatta. Per chiamare un gatto si usa dire:musci,musci, na , musci, musci ...
- muzzicari
- sgusciare (fave)
- na
- ecco
- naca
- culla
- nagghiru
- Il capo degli operai stagionali che lavoravano alla produzione
dell'olio di oliva negli oleifici.
- nannaronchiula
- rana
- nannauercu
- orco
- Naredda
- Sopra Naredda era una localita' vicino al Convento dove la
gente ammassava i covoni di grano per trebbiarli. Il terreno roccioso
permetteva di usare i cavalli oltre la trebbiatrice meccanica.
- ncartiddate
- dolce
- nchianare
- salire
- ncuculisciarsi
- abbassarsi piegando le gambe.
- ngiurare
- insultare qualcuno di solito chiamandolo con un nome
offensivo.Spesso i soprannomi della gente erano offensivi e venivano
usati per ngiurare specialmente dai ragazzini coi loro coetanei.
- ninninedda
- rondine
- nnizzu
- Il segno all'interno di alcuni recipienti (come la menza) che indicava il livello corrispondente alla relativa unita' di misura. Il vino veniva misurato in menze e c'era durante il carico lu nnizzatori il cui compito era di verificare il livello del recipiente e nel caso aggiungere o togliere vino fino al livello del nnizzu.Poi il vino era versato nella carrizza specie di grande botte che si trovava adagiata sul traino.
- nstrunfagghioni
- un bel pezzo (di pane)
- ntrami
- visceri
- ntrata
- fioritura degli alberi d'olivo
- nunnu,nunna
- si chiamano con questo titolo i propri compari di battesimo in segno
di rispetto.
- nusterza
- ier l'altro (dal latino dies tertia)
- nuzzu
- Il residuo solido della lavorazione delle olive per produrre olio.
- nziddicare
- piovigginare. Nzillicando, nzilliccando mi mollai (piovigginando, piovigginando mi bagnai) si dice per scherzo parlando come chi, non conoscendo l'italiano, cerca di parlarlo storpiando il dialetto (nziddicandu, nziddicandu, mi mmuddai).
- nziddu
- goccia d'acqua
- nzurarsi,nzuratu
- sposarsi,sposato (dal latino uxor)
- omu
- uomo,contadino
- onza
- oncia. Misura di peso. Dal farmacista si comprava un'onza di olio
di ricino.
- orcuma
- Grande quantita'
- palommi
- (lett. colombe) dolci di Pasqua fatti con la stessa pasta dei taralli col pepe e dei bocconotti. La pasta veniva intrecciata per contenere uno o piu' uova sode. Erano i dolci tradizionali per la scampagnata di Pasquetta
alla Nunziata (carasunieddu).
- paramentu
- stabilimento per la produzione del vino.
- paramintari
- lavoratori stagionali addetti alla spremitura dell'uva.
Un tempo venivano spesso dal Salento.
- Parduni
- I penitenti incappucciati che nelle feste della settimana santa
girano a 2 a 2 da una chiesa all'altra camminando lentissimamente. Li parduni
to passi annanzi e tre arretu.
- Pasana
- nome di donna che viene dalla Madonna di Pasana venerata nella chiesetta sulla strada tra Lizzano e Sava. Era una meta tradizionale
dei pellegrinaggi assieme a S. Cosimo della Macchia (vicino Oria), la Madonna
della Camera (chiesetta sulla strada per Monteparano), la Madonna di San Crispieri e la Madonna di Lourdes a Pulsano. Chi in Italia si chiama Pasana o molto spesso Maria Pasana puo' venire solo dai paesi intorno alla chiesa:cioe' oltre a Lizzano, Manduria , Torricella , Sava e Fragagnano.
- pasuli
- fagioli
- pastizzi
- castagne secche
- patedda
- tipo di lumaca col guscio marrone uniforme.
- Patri Notru
- Il Pater Noster (la preghiera). Qualcuno mi ha chiesto come si recita questa preghiera in dialetto. Ebbene non lo so, perche' veniva recitata in latino! Poi, quando la chiesa e' passata dal latino all'italiano, e' stata recitata in italiano.Era l'anno 1965.
- patrunu,patrona
- padrone,padrona. Ancora subito dopo la seconda guerra mondiale, il paese era formato da un piccolo gruppo di padroni(proprietari terrieri), alcuni commercianti e professionisti e poi dagli altri (l'omini di campagna).
Ricordo ancora la mattina presto quando gli omini aspettavano in piazza che qualche padrone li scegliesse per lavorare durante il giorno. Questi poi sarebbero
emigrati in massa verso il Nord durante il miracolo economico.Da allora il paese e' percio' cresciuto poco come popolazione. La categoria dei padroni andava dal piccolo proprietario al latifondista. Mio padre possedeva meno di 10 ettari ma lavorando in proprio poteva fregiarsi del titolo di patrunu Peppu(o patrunu Pippinu); mia madre era
patrona Miluccia. I miei zii erano patrunu Cicci e patrunu Angilinu. Io ero
(e sono) semplicemente Pinuzitu o Peppuzitu di patrunu Peppu (da non confondersi
con Pinuzitu di patrunu Angilinu).
- pentima
- grossa pietra piuttosto piatta
- persa
- fretta
piccioni
- vulva, organo sessuale femminile
- pettuli
- frittelle fatte di farina lievitata fritte nell'olio bollente.
Piatto tipico delle feste natalizie. Ti la Mmaculata la prima firzulata. Ti la
Cannilora, l'ultima firzola.
- picca
- poco
- pigghianculi
- cachi
- pigghiari ti ponta
- investire qualcuno con un veicolo
- pignata
- il recipiente di terracotta usato per cuocere le fave e altri
cibi al focolare.
- pila
- lavatoio di pietra.
pipitu
- scorreggia ;pl. pepiti.Viene cosi' indicato il tipo rumoroso mentre quella silenziosa e puzzolente viene
chiamata fiezzu
- pirruculu
- trottola
- piscrai
- dopodomani
- pisciaturu
- orina
- pitali
- grosso recipiente per conservare derrate.Ad esempio l'olio.
pizza
- pene, organo sessuale maschile
- pitingoni
- tronco di un albero
- pitruddi
- sassolini
- pizzicari
- accendere:fuecu pizzicatu stato di grave conflitto in una famiglia.
- pizzicarieddi(pl)
- tipo di pasta fatta in casa lavorando la farina per creare dei fili sottili a mano che venivano tagliati a pezzi e poi cavati col
firricieddu. Di solito era fatta con farina di gruessu (integrale): cio' che dava alla pasta un caratteristico colore scuro.
- ponnere
- puntare
- ponniri
- tramontare
- Poponni(lu)
- L'Uomo Nero : si diceva ai bambini per spaventarli: mo arria
lu Poponni!
- Poppiti
- Gli abitanti ti lu Capu, del Salento.
- posa
- lo scarto della polvere di caffe' dopo il suo utilizzo : posa ti lu cafe'.
- poscia
- tasca
- prinelli
- frutta simile a prugne piccole.
- puccia
- focaccia :la puccia alla vampa e' la focaccia fatta al forno con
la stessa pasta del pane. Il fornaio prendeva un pezzo di pasta la stendeva
con le mani e la cuoceva prima di infornare il pane. Veniva mangiata farcita
di olio e pomodori.
- puddichi
- taralli tradizionali di Pasqua
pugnetta
- (dallo spagnolo) masturbazione : farsi una pugnetta
- pummitori
- pomodori
- punticci
- brufoli
- purpietti
- polpette
- putea
- bottega
- putrisinu
- prezzemolo
- quandiera
- vassoio usato per servire pasticcini
rascare
- avere un rapporto sessuale
- racioppi
- racemi. Fino a non molti anni fa quando tutti i vigneti erano ad alberello, si facevano
due raccolte:prima li grappi e qualche settimana dopo li racioppi. La fioritura che
produceva i racemi veniva favorita da apposite pratiche.
- ramera
- recipiente simile a un grosso vassoio rettangolare usato per portare le paste
al forno e per cuocerle.
- recchi
- Letteralmente orecchie : orecchiette (tipo di pasta fatta a mano) recchi culli cimitirapi orecchiette con le cime di rapa.
- rimesa
- stalla
- ruetulu
- attrezzo agricolo simile a una zappa con lama stretta e lunga per fare lavori di
zappatura leggera d'estate alla vigna.
- rusciri
- brontolare
- samuratu
- scipito,senza sapore
- sansicu
- maggiorana
- scaleri
- piante di carciofi
- camare
- miagolare
- canare
- impastare la farina con l'acqua e il lievito per fare il pane.
- cantarsi
- spaventarsi
- scappari
- fuggire
- scarcioppuli
- carciofi
- scarfaliettu
- scaldino : veniva riempito di brace e passato sulle lenzuola
d'inverno per riscaldarle .
- scarnicare
- scavare
- casciare
- rompere
- scatari
- rinsecchirsi a causa della siccita'. I taralli scatati sono un tipo di tarallo ricoperto di giuleppe (gileppu)
- cattare
- essere sul punto di rottura, non farcela piu'
- scazata
- (alla scazata) - a piedi scalzi
- sciarabbai
- biroccio
- sciotta
- brodaglia
- scirrari
- dimenticare,scordare
- scirratizzu
- smemorato
- craci
- rovi.Le piante su cui crescono le more.
- scrafazzari
- schiacciare : L'e' scrafazzata la capu comu a nu ciciru si dice parlando di qualcuno che ha surclassato un avversario.
- scucchiari
- scegliere
- scuerciuli
- cio' che resta dopo aver pulito qualcosa. Ad esempio li scuerciuli ti li mennuli
- scumucicarsi
- scoprirsi a letto durante il sonno
- scunni scunni
- nascondino
- curescere
- fare buio
- curiatu
- frusta
- scurzoni
- serpente
- sguezzi

- sassi, rocce che affiorano dalla terra
- seta
- melograna
- sintina
- residuo liquido della lavorazione dell'olio
- sobbracavaddi
- piccoli rami. Ad esempio quelli che crescono sul tronco
degli ulivi dopo la potatura.
- spampanari
- diradare le foglie della vite per aiutare la maturazione dell'uva
- spaccachianchi
- gioco consistente nel gettare delle monete in alto
su un selciato regolare con mattonelle. Vince chi ha la moneta caduta piu' vicina alla fessura
tra una mattonella e l'altra.Si giocava di solito nella piazza davanti l'edificio scolastico.
- Sparacavaddi
- La salita di Sparacavaddi si trova all'inizio della
strada per Sava, subito dopo il Cimitero.
- sparatrappu
- cerotto.Probabilmente proviene dal francese sparadrap
- spasa
- grosso recipiente piatto e tondo usato per cuocere e servire cibi.
La spasedda e' invece il tappo corona.
- spatici
- asparagi
- spicciare
- finire
- spittirrari
- tracimare, versarsi. Ad esempio: lu latti e' spittirratu
- spiulu
- voglia. Cacciarsi lu spiulu:togliersi la voglia.
- spruficu
- caprifico. L'albero "maschio" del fico che fornisce il polline .
- sprusciari
- scivolare
- spunzari
- inzuppare
- spuragnari
- spremere
- spurchia
- succiamele delle fave o orobanca
- sroca
- suocera
- Stoni
- il "fiume" di Lizzano : un torrentello che si riempie di acqua
solo durante le pioggie.Viene chiamato in italiano canale Ostone.
- stricaturu
- Asse di legno con scanalature usato per strofinare la biancheria mentre si lavava.
- troma
- i rami di olivo usati come legna
- tuezzu
- pezzo: li tozzi la legna
- tumpaturu
- la parte dello stabilimento dove una volta venivano pestati
coi piedi i grappoli d'uva prima di gettarli nelle
fermentine assieme al mosto.
- tutari
- spegnere
- uscettu
- figlioccio Il padrino chiama cosi' il ragazzo che ha battezzato. Cosi' la uscetta e' la figlioccia.
- tampagnu
- coperchio
- taranta
- tarantola(ragno),tarantella
- Tavuli di San Giseppu
- Le Tavole di San Giuseppe:la pratica religiosa
di alcune famiglie di preparare per San Giuseppe una quantita' abbondante di cibo. Questo viene esposto la sera prima della festa e quindi distribuito (una
volta ai poveri) a parenti e amici dopo essere stato benedetto.
- tiaulicchiu
- peperone
- ticitu
- dito
- ticitoni
- alluce e pollice
- tietu
- tegame di creta
- tiraturu,tirettu
- cassetto
- toci
- dolce
- trainu,trainiere
- carro,carrettiere
- travagghiarsi
- darsi da fare
- tricchiti
- Il gioco della lippa.Lu tricchiti e' appunto la lippa,un legnetto appuntito da ambedue i lati che si fa saltare in aria con la mazza (una tavola piatta) e poi si lancia lontano con la stessa.
- tricchi-tracchi
- Strumento usato al posto della campana nelle cerimonie della settimana santa.Troccola.Si tratta di maniglie di cassetti montate su
una tavola che agitata con la mano produce un caratteristico suono.
- truppicari
- inciampare
- tumi
- cespugli di timo
- tummunu
- tomolo, misura di superficie pari a circa 6300 mq.Un tomolo
era formato da 2 minzetti e 8 stuppieddi.Il tomolo era anche una misura per
derrate come olive, mandorle , etc corrispondente alla capacita' di un apposito contenitore. Le due misure avevano nomi uguali perche' per seminare un tomolo di terra serviva all'incirca un tomolo di grano.
- turnisi
- soldi, denaro
- uccettu
- pezzo squadrato di tufo usato per la costruzione delle case.
- uccieri
- macellaio (dal francese boucher)
- umbri
- more
- unguli
- baccelli delle fave
- ursulu
- brocca di terracotta usata per mescere l'acqua o il vino a tavola.
- ucari
- bruciare,pizzicare in bocca. Uca!:Brucia!
- valanu
- contadino,bifolco
- vangali
- molare
- vattisciari
- battezzare
- vinnimari
- vendemmiare
- vitriulu
- solfato di rame usato per preparare la conza cioe'
la miscela che poi veniva irrorata per proteggere la vite dalla peronospora.
- vuddicu
- ombelico.
- vummili
- recipiente di terracotta usato per tenere fresca l'acqua d'estate.
- vutari
- girare. vutarsi e sbutarsi girarsi e rigirarsi nel letto non riuscendo a dormire.
- zangoni
- dente di leone.Una delle erbe selvatiche che viene raccolta per cuocerla e mangiarla. Assieme alla cicoria selvatica(cicuredda),
la sanapa(?),lu culutipuercu(sic!).
- zimparsi
- Alzarsi.Zimparsi ti ponta : alzarsi in piedi.
- zirru
- recipiente per l'olio
- zuccari
- lavorare la pietra usando lu zucchettu
- zuccatori
- spaccapietre
- zucculoni
- ratto
- zumpari
- saltare
- zuzzuviu
- cavalletta
- zziccari
- cominciare
- zzippu
- pl. zzeppuri rametto secco. Di solito di vite.
- zzuppari
- rompere,infrangere : zzuppari lu sicchiu morire (letteralmente rompere il secchio)
Inoltre i numeri sono
- unu
- toi
- treti
- quattru
- cincu
- sei
- setti
- ottu
- novi
- tieci
Alcune contrade della campagna intorno a Lizzano
- Asca
- Canali
- Cisanieddu
- Difisola
- Gratiu
- Montitilurizzu
- Mucchiu
- Porvica
- San Ginnaru
- Santu Martinu
- Turretta
- Vagnara
- Vitumeru
- Voscu(bosco)
Alcuni soprannomi di Lizzano
- Accialoi
- Aciddoni,l
- Anglesi,L
- Buttasangu
- Canigghia,La
- Cappacioli
- Caputifai
- Caputiialetta
- Caricannanti,La
- Castarieddi
- Cattovi,La
- Chianconi
- Chirichicchiu
- Cirasa,Lu
- Citrulu,La
- Cuchicchiu
- Cucuzza
- Cupeta,La
- Faggiani
- Fierrurussu
- Firrarieddi
- Gagga,Lu
- Gricolla,La
- Iadduzzu
- Jattodda
- Lalla,Lu
- Llintati
- Magghiuli
- Mangiafierri
- Mappetursi,La
- Marialumi
- Masanatu
- Menzarecchia
- Micciulara
- Milampa,La
- Mmallena,Lu
- Mususpaccatu
- Musuti
- Nasumucatu
- Ndillicati
- Nigghiteddi
- Nigghiu,Lu
- Pagghiotta
- Pecuravecchia
- Pettulanculu
- Pichinna,Lu
- Pilisci,La
- Pinzinieddi
- Pisciauelu
- Pizzicucchi
- Pucciafritta
- Rosacozza
- Ricchiddoni
- Ruzzoni,Lu
- Sabba
- Salipisatu
- Sbanzatu
- Scoppacucchi
- Setticazietti
- Settimisi
- Settisoldi
- Sparmimpiettu
- Spilatu
- Spundossi
- Tacchi Tacchi
- Tagghiacapuri
- Tangaranu
- Tatabau
- Tichecca
- Tirisiani
- Ttre ttrei
- Trivella
- Tucchitucchi
- Tupposa,La
- Uecchitilatru
- Viggimaggiu
- Zetula,Lu
- Zingra,La
- Zocculi
Proverbi e modi di dire
- a Critu ta cierchi la grazia?
Cuddu no' senti l'angili cantari, e mo senti lu ciucciu ragghiari?
- acqua ti acotu; uegghiu e mutu
- acqua ti acotu rinfresca lu voscu
- acqua ti lugliu, pisciaturu ti tiavuli
- Cautu ti pannu no' nni faci tannu
- Ccugghi l'acqua quannu chiovi
- Cima ti pitali e cuerpu ti capasoni. Per capire questo proverbio bisogna
tener conto che nel pitali si metteva l'olio e l'olio di sopra e' il migliore,
mentre nel capasoni c'era il vino. Ed e' il vino spillato dal corpo del capasoni ad essere il migliore.
- Ci si corca cu li vagnuni la matina s'oza cacatu.
- Ci sparagna, mpuragna
- Ci tre caddi no pprezza, tre caddi no vali (caddu=inezia)
- Ci ue' iabbi lu vicini , corchiti pretu e oziti di buon mattinu.
- Cu ti uca lu culu
- La iaddina faci lu ueu, e allu iaddu l'uca lu culu
- la nnammurata si canosci alli uecchi, la serva ti ddiu alli
scinucchi
- Li uai ti la pignata li sapi la cucchiara
- Lu polici quannu si veti ntra la farina, penza ca eti lu capu mulinaru
- Mennuli di scinnari nonni minti ntra lu panaru (mandorli che fioriscono
a gennaio non producono frutti)
- No' rusci lu pignatieddu, ci no' e' rusciutu lu pignatoni!
- ogni nziddu faci tedda, ogni petra oza pareti(tedda-stella)
- Passa l'angilu e tici ammenna(si dice ai bambini che fanno smorfie:se passa
l'angelo e dice "cosi' sia" rimani con gli occhi storti. Si trattava di una credenza popolare: se,mentre pensavi a qualcosa, passava l'angelo e diceva amen, allora la cosa a cui stavi pensando in quel preciso momento si avverava.).
- Pata e maccarruni, enchiunu li cantuni
- Quannu la iatta ffigghia ti persa, faci li iattuddi cicati
- Quannu la vacca no' mangia nziemi allu voi, o e' mangiata o mangia poi
- Quannu zappi e quannu puti no' nci passunu
li niputi, quann'arria l'ua: sciamu ziu a li vigni tua?
- Scinnaru siccu, cranaru riccu
- so bbueni li fichi e li ggirasi,ma mmara a quera ventri ddo' pani no trasi.
- Sparagna la farina quannu la mattredda � chiena.
- Ti la capu nfitesci lu pesci.
- Uecchi ca no veti, cori ca no senti (lontano dagli occhi, lontano dal cuore)
- Uemmini in vinu,cientu pi nu carrinu.
- vammaci e vigna, sott'allu soli trigna.(trignari-essere pieno di vitalita')
Un grazie a Gaetano Carro noto lizzanese di Seveso che mi ha suggerito molte parole e proverbi.
Un grazie anche a Gaetano Tommasi e suo padre Giuseppe per avermi mandato una lista di soprannomi
I cognomi piu' diffusi a Lizzano sono nell'ordine:Cavallo, Mele, Pagano, Lecce, Rizzo, Pastorelli, Antonucci, Schirano, Marino, Palombella.
Questo sito contiene questa e molte altre interessanti informazioni su Lizzano.
Sarebbe interessante conoscere anche i nomi che provengono solo da Lizzano.
Il mio cognome Zito e' comune in tutta Italia, ma i nomi di mia madre Macripo' e delle mie nonne paterna
(Alabrese) e materna (Pozzessere) sono nomi tipicamente lizzanesi. Se volete controllare se il vostro cognome
e' tipico Lizzanese allora usate questo servizio.
Una raccolta di canti lizzanesi
Giochi di strada di una volta.
Pagina su Lizzano in dialetto salentino (wikipedia)
Materiali dialettali da Manduria(16 Km da Lizzano).
Un altro dialetto salentino (di Veglie) molto diverso dal lizzanese.
Invece il dialetto di Fragagnano (4Km di distanza) e' quasi uguale ma non identico.
Anche quello di San Giorgio e' molto simile
Ecco invece un dialetto calabro (Spezzano Piccolo) per noi di Lizzano facile da capire .
Molte parole dialettali del Salento vengono dal greco, che tra l'altro e' parlato nei paesi di origine greca. Qui alcuni materiali tra cui un piccolo dizionario.
Un'altra influenza importante e' lo spagnolo. Interessante questo ISPANISMI NEL DIALETTO NAPOLETANO di Giovanna Riccio.
Questo dizionario etimologico di forme dialettali viene da un'universita' francese e mostra le parole dialettali meridionali diffusesi per lo piu' col successo delle opere di narrativa di Camilleri.
INDIETRO a Lizzano.
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