Il dialetto di Lizzano

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Posso dire che la mia lingua madre non e' stato l'italiano ma il dialetto.
Il dialetto di Lizzano e' un tipico dialetto salentino e si avvicina molto al dialetto siciliano e calabrese. I dialetti salentini sono stati studiati in dettaglio dallo studioso tedesco Gerhard Rohlfs che ha pubblicato anche un Vocabolario dei dialetti salentini. Ecco alcuni termini tipici del dialetto di Lizzano:
N.B. Il carattere š si legge sc come nella parola italiana uscire.
acchiatura
tesoro nascosto
acimu
azzimo,di pane non lievitato bene che veniva cotto male al forno.
acrieštu
selvatico.
ampasciuni
cipolle selvatiche
annare
cercare. Una filastrocca di bambini diceva:
Anna ca l'acchi,
sobbra li macchi,
faci lu ueu tunnu tunnu,
comu lu ueu ti lu palummu!
aulivi
olivi.aulivi muerti olive nere che sono maturate sull'albero al punto da perdere l'amaro. Vengono mangiati col pane come companatico.
annizzare
Pareggiare il vino o altri liquidi nei recipienti fino al livello del nnizzu. Annizza bbuenu, sa vagno' raccomandazione data di fare le cose per bene, con precisione.
antera
caposquadra dell antu
antu
squadra di donne contadine
ašchi
pezzi di legna
ašquari
bruciare,pizzicare in bocca. tiaulicchi ascquanti
aštricu
pavimentazione della casa
attani
il padre
avanzari
essere creditore (avanzare si dice anche in italiano con lo stesso significato).
bbabbari
incantarsi
bbaugliu
bara
bellu bellu
piano, lentamente
buccunotti
bocconotti: paste farcite di mostarda
buatta
scatola di latta
bussola
porta tra una stanza e l'altra della casa.
cacavuri
confetti grandi con la mandorla dentro
Calavresi
Talsano
Canali
Lu Canali per i Lizzanesi e' il Canale Mascia costruito per bonificare la palude Mascia. Corre diritto verso il mare sui bordi di una strada.
canigghia
crusca
cannaliri
gola
cannata
recipiente usato per trasportare l'olio
Pitale e cannata
cannedda
verme,bachetto che si forma quando le cose vanno a male.
cannillini
confetti
cannizzu
telaio fatto di canne usato per essiccare i fichi da conservare per l'inverno.
cantru
orinale
capacchioni
testone
capasa
vaso di creta per conservare cibarie
capasoni
grande recipiente di creta usato per conservare vino o olio
Capu
Lu Capu e' il Salento.
Capu ti cernia
Insulto : letteralmente "testa di cernia"
capucanali
festa agricola di fine raccolta
carasunieddu
scampagnata del Lunedi' di Pasqua (aveva come meta tradizionale la chiesa dell'Annunziata)
carosa
ragazza
carteddi
mazzetti di figurine che si compravano dal tabaccaio e venivano usate per giocare un gioco che consisteva nel battere la mano accanto al mazzo senza toccare le carte. Bisognava cercare di fare capovolgere il mazzo con l'aria smossa dal colpo dato col palmo della mano.
casu
formaggio, cacio
casricotta
cacioricotta
catalogna
Tipo di cicoria coltivata che di solito si cucina per preparare il piatto di fave e cicoria.
catara,catarieddu
recipienti di rame usati per cuocere il cibo al fuoco del focolare poggiati su un treppiede.La catara era il recipiente piu' grande e serviva ad esempio, a riscaldare l'acqua quando si faceva il bucato. Lu catarieddu era piu' piccolo e si usava quasi ogni giorno per cucinare ad esempio la verdura.
cattare
comprare
cazzatora
La doppia fenditura scavata nel fondo stradale dal passaggio dei carri.
cazzare
schiacciare, ad es. cazzare li mennuli schiacciare le mandorle
cazzanculu
guaio: ti l'onu chiavatu lu cazzanculu - sei in un bel guaio
centra
chiodo. cintroni:grosso chiodo
chiatrori
il ghiaccio che si forma la notte quando la temperatura scende sotto zero,brina.
chianconi
grosso sasso che affiora dalla terra
chiavutu
bara
ci ma sce' sciamu, ci nonci masce' noncisciamucennu
(gioco di parole)se dobbiamo andare andiamo,se non dobbiamo andare, non andiamo
ciciru,ciciri
cece,ceci
cini?
chi?
ciola
gazza
ciosi
gelsi
cipponi
la pianta della vite
cippu (a)
roba a cippu era merce ordinaria a buon mercato. Viene dall'inglese cheap. Qualche emigrato di ritorno dall'America l'aveva introdotta nel paese.
cirasa
ciliega
coffa
recipiente metallico a paniere. Veniva usato per lo piu' nell'edilizia. Va fa coffi - traslazione dialettale del fuck-off inglese.
cofunu
il bucato fatto con la cenere
cornula
carruba
crai
domani
crasta
grande recipiente di terracotta usato un tempo per fare il bucato con la cenere.
cravoni, cravunella
carbone, carbonella
cravunaro
Carbonaio. Li cravunari fabbricavano la carbonella facendo degli enormi cumuli di legna in campagna che ardevano per giorni.Il carbone vegetale cosi' ottenuto veniva venduto in inverno per essere usato nella frascera per riscaldarsi.
cristianu
persona.
cruecchu
bastone ricavato da un ramo con un'estremita' a forma di uncino: usato per abbassare i rami degli alberi quando si raccoglie la frutta.
culummi
fioroni
cupeta
dolce croccante fatto con zucchero caramellato e mandorle intere.
curciuli
uccellini nel nido.
cutularsi
muoversi
cutumaru
vasaio
cuturzu
schiena,dorso
cuzzedda
lumaca. Normale lumaca da giardino. Quelle piu' grandi vengono chiamate
cozze.
ddiddicare
solleticare
ddichiddichi
solletico
ddimmurari
tardare
ddunarsi
accorgersi
Eeeerdia!
Quando il carrettiere voleva far arretrare il cavallo faceva questo grido. Invece per farlo correre il grido era un semplice "Ah! Ah!". E per fermarlo:Iiiiisci!
fai e ffogghi
letteralmente fave e foglie:cibo tradizionale fatto di pure' di fave e verdura lessa(di solito cicoria).
farfugghi
piccoli detriti
farnaru
setaccio
fatia
lavoro (fisico)
fatiari
lavorare
faugna
canicola
fedda rrussata
fetta di pane arrostita tenendola vicino alla brace
fichi ccucchiati
fichi con le mandorle.Dopo aver tagliato i fichi a meta' ma senza separare le due meta', si facevano seccare al sole sui cannizzi.Quindi si preparavano mettendo le mandorle abbrustolite intere al centro tra 2 fichi che venivano pressati aperti l'uno sull'altro.Infine si portavano sulle ramere al forno ad arrostire. Venivano conservati in capase o addirittura capasuncieddi, per essere mangiati durante l'inverno.Erano la merenda e i dolci per i piccoli.
firricieddu
piccolo ferro sottile a sezione quadrangolare usato per fare un tipo di pasta fatta in casa:li pizzicarieddi
follare
rimestare coi piedi la massa di graspi e vino in fermentazione nelle fermentine.
framogghi
rametti e foglie secche
frascera
braciere
fricularsi
strofinarsi
frisedda
pane secco confezionato in piccole porzioni rotonde. Dopo una breve cottura il panetto viene tagliato in due con uno spago e le due parti sono rimesse nel forno.Questo da alla parte superiore della frisedda la caratteristica superficie rugosa.Si mangia inzuppandola nell'acqua e poi condendola con olio e pomodoro(frisedda spunzata).
frisommuli
albicocche
fucaliri
focolare
fucirizzi
fughe affrettate
fugghiazza
foglia
furcina
forchetta
furoni
salvadanaio
gghiascioni
lenzuolo
gnofi
le zolle di terra
gnuru
nero
granu
grano. granu stumpatu : piatto tipico delle tavole di San Giuseppe
iacca
Tipo di caccia agli uccelli (soprattutto turdi e frangiddi (tordi e fringuelli) fatta nel passato dalla gente povera per procurarsi un po' di carne. Veniva fatta nelle notti di forte vento negli oliveti con una lampada. In quelle notti gli uccelli dormono nei rami piu' bassi e bastava un bastone per ammazzarli. Era una forma di caccia vietata.
iaddina
gallina
iaddu
gallo
iamma
gamba
Iddu e Edda
Lui e Lei: indicano i due protagonisti principali di un film.
ientu
vento. Ientu funulu vento impetuoso che sollevava la polvere.
laiana
le fettuccine fatte a mano
laianaru
matterello usato per fare le fettuccine
lamia
terrazza sul tetto delle case
lampa
lampada a olio che veniva accesa per devozione davanti le immagini sacre. Era un semplice bicchiere pieno a meta' d'acqua e per il resto di olio di oliva. Si compravano appositi stoppini che ardevano galleggiando sull'olio. Talvolta per risparmiare si usavano stoppini ottenuti da una pianta selvatica.
lauru
spirito folletto della casa
lauzzi
asfodeli
Li lauzzi
limmu
recipiente di argilla usato per lavare la biancheria
lioni
legna
lippu
fanghiglia grassa
lissia
liscivia
lucescere
albeggiare
lucerta
lucertola. lucerta fracitana : geco.
luvatu
lievito madre.Il lievito veniva scambiato tra vicini.
Masa madre
maccarroni
stupido
malota
scarafaggio
mammara
ostetrica
mannucchi
covoni
manta
coperta
manešti
sbrigati
mantagna
posto riparato dal vento
mantile
grembiule
mappa
ramo d'albero
marangiana
melanzana
margiale
bastoni di legno lavorati per essere usati come manici di zappe o altri usi agricoli.
mari
mare
mascia
fattura eseguita dalla masciara
masciara
strega,megera
massa
fettuccine fatte con olio e ceci:venivano servite ai poveri il giorno di San Giuseppe dai devoti che preparavano le "Tavole"
mattredda
tavole di legno usate un tempo per impastare la farina per fare il pane.
mazzu
magro
menchia
pene, organo sessuale maschile;menchia!:esclamazione cazzo!; menchia fredda persona senza iniziativa
menna
mammella
mennula
mandorla
menza
recipiente metallico usato per travasare il vino.
menzatia
mezzogiorno
mescula!
Accipicchia!
minchialiri
scemo
minzana
recipiente di terracotta usato per trasportare l'acqua in campagna. Veniva riempita di poltiglia bordolese alla conza e portata all'operaio addetto all'irrorazione.
minzana
mieru
vino dal latino merum vino puro.
minare
buttare.
Mmamminu
Lu mmamminu e' Gesu' Bambino
mmuddatu
bagnato; pezza mmuddata:persona senza iniziativa( letteralmente panno bagnato).
mogghia
fango
moni
adesso
monna
potatura
morra
gregge
mucatu
sporco
mucchi
cespugli tipici della macchia intorno al paese. Si trovano sempre assieme ai cespugli di timo (tumi) e sotto vi crescono i funghi detti mucchiareddi.
mucchiareddu
Uno dei due tipi di funghi piu' diffusi nelle terre incolte intorno al paese:l'altro e' lu carduncieddu(cardoncello). Lu mucchiarieddu si trova come dice il suo nome nelle macchie tra i cespugli di timo.
muccu
moccio
mucculoni
moccioso
mucitoni
sporcaccione
muggiaccu
pozzanghera
munnari
potare ,specialmente riferito agli alberi di olive. Munnatori e' l'operaio specializzato in questo lavoro.Monna descrive invece il lavoro.
munetula
Altro fungo,simile al porcino, che si trova nelle macchie vicino al paese.
muntagnulu
calabrese, abitante delle montagne (calabresi)
muntirroni
mucchio
murtedda
mirto
musci
gatta. Per chiamare un gatto si usa dire:musci,musci, na , musci, musci ...
muzzicari
sgusciare (fave)
na
ecco
naca
culla
nagghiru
Il capo degli operai stagionali che lavoravano alla produzione dell'olio di oliva negli oleifici.
nannaronchiula
rana
nannauercu
orco
Naredda
Sopra Naredda era una localita' vicino al Convento dove la gente ammassava i covoni di grano per trebbiarli. Il terreno roccioso permetteva di usare i cavalli oltre la trebbiatrice meccanica.
ncartiddate
dolce
nchianare
salire
ncuculisciarsi
abbassarsi piegando le gambe.
ngiurare
insultare qualcuno di solito chiamandolo con un nome offensivo.Spesso i soprannomi della gente erano offensivi e venivano usati per ngiurare specialmente dai ragazzini coi loro coetanei.
ninninedda
rondine
nnizzu
Il segno all'interno di alcuni recipienti (come la menza) che indicava il livello corrispondente alla relativa unita' di misura. Il vino veniva misurato in menze e c'era durante il carico lu nnizzatori il cui compito era di verificare il livello del recipiente e nel caso aggiungere o togliere vino fino al livello del nnizzu.Poi il vino era versato nella carrizza specie di grande botte che si trovava adagiata sul traino.
nstrunfagghioni
un bel pezzo (di pane)
ntrami
visceri
ntrata
fioritura degli alberi d'olivo
nunnu,nunna
si chiamano con questo titolo i propri compari di battesimo in segno di rispetto.
nusterza
ier l'altro (dal latino dies tertia)
nuzzu
Il residuo solido della lavorazione delle olive per produrre olio.
nziddicare
piovigginare. Nzillicando, nzilliccando mi mollai (piovigginando, piovigginando mi bagnai) si dice per scherzo parlando come chi, non conoscendo l'italiano, cerca di parlarlo storpiando il dialetto (nziddicandu, nziddicandu, mi mmuddai).
nziddu
goccia d'acqua
nzurarsi,nzuratu
sposarsi,sposato (dal latino uxor)
omu
uomo,contadino
onza
oncia. Misura di peso. Dal farmacista si comprava un'onza di olio di ricino.
orcuma
Grande quantita'
palommi
(lett. colombe) dolci di Pasqua fatti con la stessa pasta dei taralli col pepe e dei bocconotti. La pasta veniva intrecciata per contenere uno o piu' uova sode. Erano i dolci tradizionali per la scampagnata di Pasquetta alla Nunziata (carasunieddu).
paramentu
stabilimento per la produzione del vino.
paramintari
lavoratori stagionali addetti alla spremitura dell'uva. Un tempo venivano spesso dal Salento.
Parduni
I penitenti incappucciati che nelle feste della settimana santa girano a 2 a 2 da una chiesa all'altra camminando lentissimamente. Li parduni to passi annanzi e tre arretu.
Pasana
nome di donna che viene dalla Madonna di Pasana venerata nella chiesetta sulla strada tra Lizzano e Sava. Era una meta tradizionale dei pellegrinaggi assieme a S. Cosimo della Macchia (vicino Oria), la Madonna della Camera (chiesetta sulla strada per Monteparano), la Madonna di San Crispieri e la Madonna di Lourdes a Pulsano. Chi in Italia si chiama Pasana o molto spesso Maria Pasana puo' venire solo dai paesi intorno alla chiesa:cioe' oltre a Lizzano, Manduria , Torricella , Sava e Fragagnano.
pasuli
fagioli
pastizzi
castagne secche
patedda
tipo di lumaca col guscio marrone uniforme.
Patri Noštru
Il Pater Noster (la preghiera). Qualcuno mi ha chiesto come si recita questa preghiera in dialetto. Ebbene non lo so, perche' veniva recitata in latino! Poi, quando la chiesa e' passata dal latino all'italiano, e' stata recitata in italiano.Era l'anno 1965.
patrunu,patrona
padrone,padrona. Ancora subito dopo la seconda guerra mondiale, il paese era formato da un piccolo gruppo di padroni(proprietari terrieri), alcuni commercianti e professionisti e poi dagli altri (l'omini di campagna). Ricordo ancora la mattina presto quando gli omini aspettavano in piazza che qualche padrone li scegliesse per lavorare durante il giorno. Questi poi sarebbero emigrati in massa verso il Nord durante il miracolo economico.Da allora il paese e' percio' cresciuto poco come popolazione. La categoria dei padroni andava dal piccolo proprietario al latifondista. Mio padre possedeva meno di 10 ettari ma lavorando in proprio poteva fregiarsi del titolo di patrunu Peppu(o patrunu Pippinu); mia madre era patrona Miluccia. I miei zii erano patrunu Cicci e patrunu Angilinu. Io ero (e sono) semplicemente Pinuzitu o Peppuzitu di patrunu Peppu (da non confondersi con Pinuzitu di patrunu Angilinu).
pentima
grossa pietra piuttosto piatta
persa
fretta
piccioni
vulva, organo sessuale femminile
pettuli
frittelle fatte di farina lievitata fritte nell'olio bollente. Piatto tipico delle feste natalizie. Ti la Mmaculata la prima firzulata. Ti la Cannilora, l'ultima firzola.
pettole
picca
poco
pigghianculi
cachi
pigghiari ti ponta
investire qualcuno con un veicolo
pignata
il recipiente di terracotta usato per cuocere le fave e altri cibi al focolare.
pila
lavatoio di pietra.
pipitu
scorreggia ;pl. pepiti.Viene cosi' indicato il tipo rumoroso mentre quella silenziosa e puzzolente viene chiamata fiezzu
pirruculu
trottola
piscrai
dopodomani
pisciaturu
orina
pitali
grosso recipiente per conservare derrate.Ad esempio l'olio.
pizza
pene, organo sessuale maschile
pitingoni
tronco di un albero
pitruddi
sassolini
pizzicari
accendere:fuecu pizzicatu stato di grave conflitto in una famiglia.
pizzicarieddi(pl)
tipo di pasta fatta in casa lavorando la farina per creare dei fili sottili a mano che venivano tagliati a pezzi e poi cavati col firricieddu. Di solito era fatta con farina di gruessu (integrale): cio' che dava alla pasta un caratteristico colore scuro.
ponnere
puntare
ponniri
tramontare
Poponni(lu)
L'Uomo Nero : si diceva ai bambini per spaventarli: mo arria lu Poponni!
Poppiti
Gli abitanti ti lu Capu, del Salento.
posa
lo scarto della polvere di caffe' dopo il suo utilizzo : posa ti lu cafe'.
poscia
tasca
prinelli
frutta simile a prugne piccole.
puccia
focaccia :la puccia alla vampa e' la focaccia fatta al forno con la stessa pasta del pane. Il fornaio prendeva un pezzo di pasta la stendeva con le mani e la cuoceva prima di infornare il pane. Veniva mangiata farcita di olio e pomodori.
puddichi
taralli tradizionali di Pasqua
pugnetta
(dallo spagnolo) masturbazione : farsi una pugnetta
pummitori
pomodori
punticci
brufoli
purpietti
polpette
putea
bottega
putrisinu
prezzemolo
quandiera
vassoio usato per servire pasticcini
rascare
avere un rapporto sessuale
racioppi
racemi. Fino a non molti anni fa quando tutti i vigneti erano ad alberello, si facevano due raccolte:prima li grappi e qualche settimana dopo li racioppi. La fioritura che produceva i racemi veniva favorita da apposite pratiche.
ramera
recipiente simile a un grosso vassoio rettangolare usato per portare le paste al forno e per cuocerle.
recchi
Letteralmente orecchie : orecchiette (tipo di pasta fatta a mano) recchi culli cimitirapi orecchiette con le cime di rapa.
rimesa
stalla
ruetulu
attrezzo agricolo simile a una zappa con lama stretta e lunga per fare lavori di zappatura leggera d'estate alla vigna.
rusciri
brontolare
samuratu
scipito,senza sapore
sansicu
maggiorana
scaleri
piante di carciofi
šcamare
miagolare
šcanare
impastare la farina con l'acqua e il lievito per fare il pane.
šcantarsi
spaventarsi
scappari
fuggire
scarcioppuli
carciofi
scarfaliettu
scaldino : veniva riempito di brace e passato sulle lenzuola d'inverno per riscaldarle .
scarnicare
scavare
šcasciare
rompere
scatari
rinsecchirsi a causa della siccita'. I taralli scatati sono un tipo di tarallo ricoperto di giuleppe (gileppu)
šcattare
essere sul punto di rottura, non farcela piu'
scazata
(alla scazata) - a piedi scalzi
sciarabbai
biroccio
sciotta
brodaglia
scirrari
dimenticare,scordare
scirratizzu
smemorato
šcraci
rovi.Le piante su cui crescono le more.
scrafazzari
schiacciare : L'e' scrafazzata la capu comu a nu ciciru si dice parlando di qualcuno che ha surclassato un avversario.
scucchiari
scegliere
scuerciuli
cio' che resta dopo aver pulito qualcosa. Ad esempio li scuerciuli ti li mennuli
scumucicarsi
scoprirsi a letto durante il sonno
scunni scunni
nascondino
šcurescere
fare buio
šcuriatu
frusta
scurzoni
serpente
sguezzi
Sguezzi
sassi, rocce che affiorano dalla terra
seta
melograna
sintina
residuo liquido della lavorazione dell'olio
sobbracavaddi
piccoli rami. Ad esempio quelli che crescono sul tronco degli ulivi dopo la potatura.
spampanari
diradare le foglie della vite per aiutare la maturazione dell'uva
spaccachianchi
gioco consistente nel gettare delle monete in alto su un selciato regolare con mattonelle. Vince chi ha la moneta caduta piu' vicina alla fessura tra una mattonella e l'altra.Si giocava di solito nella piazza davanti l'edificio scolastico.
Sparacavaddi
La salita di Sparacavaddi si trova all'inizio della strada per Sava, subito dopo il Cimitero.
sparatrappu
cerotto.Probabilmente proviene dal francese sparadrap
spasa
grosso recipiente piatto e tondo usato per cuocere e servire cibi. La spasedda e' invece il tappo corona.
spatici
asparagi
spicciare
finire
spittirrari
tracimare, versarsi. Ad esempio: lu latti e' spittirratu
spiulu
voglia. Cacciarsi lu spiulu:togliersi la voglia.
spruficu
caprifico. L'albero "maschio" del fico che fornisce il polline .
sprusciari
scivolare
spunzari
inzuppare
spuragnari
spremere
spurchia
succiamele delle fave o orobanca
sroca
suocera
Stoni
il "fiume" di Lizzano : un torrentello che si riempie di acqua solo durante le pioggie.Viene chiamato in italiano canale Ostone.
stricaturu
Asse di legno con scanalature usato per strofinare la biancheria mentre si lavava.
štroma
i rami di olivo usati come legna
štuezzu
pezzo: li štozzi la legna
štumpaturu
la parte dello stabilimento dove una volta venivano pestati coi piedi i grappoli d'uva prima di gettarli nelle fermentine assieme al mosto.
štutari
spegnere
šuscettu
figlioccio Il padrino chiama cosi' il ragazzo che ha battezzato. Cosi' la šuscetta e' la figlioccia.
tampagnu
coperchio
taranta
tarantola(ragno),tarantella
Tavuli di San Giseppu
Le Tavole di San Giuseppe:la pratica religiosa di alcune famiglie di preparare per San Giuseppe una quantita' abbondante di cibo. Questo viene esposto la sera prima della festa e quindi distribuito (una volta ai poveri) a parenti e amici dopo essere stato benedetto.
Le tavole di San Giuseppe
tiaulicchiu
peperone
ticitu
dito
ticitoni
alluce e pollice
tieštu
tegame di creta
tiraturu,tirettu
cassetto
toci
dolce
trainu,trainiere
carro,carrettiere
travagghiarsi
darsi da fare
tricchiti
Il gioco della lippa.Lu tricchiti e' appunto la lippa,un legnetto appuntito da ambedue i lati che si fa saltare in aria con la mazza (una tavola piatta) e poi si lancia lontano con la stessa.
tricchi-tracchi
Strumento usato al posto della campana nelle cerimonie della settimana santa.Troccola.Si tratta di maniglie di cassetti montate su una tavola che agitata con la mano produce un caratteristico suono.
truppicari
inciampare
tumi
cespugli di timo
tummunu
tomolo, misura di superficie pari a circa 6300 mq.Un tomolo era formato da 2 minzetti e 8 stuppieddi.Il tomolo era anche una misura per derrate come olive, mandorle , etc corrispondente alla capacita' di un apposito contenitore. Le due misure avevano nomi uguali perche' per seminare un tomolo di terra serviva all'incirca un tomolo di grano.
turnisi
soldi, denaro
uccettu
pezzo squadrato di tufo usato per la costruzione delle case.
uccieri
macellaio (dal francese boucher)
umbri
more
unguli
baccelli delle fave
ursulu
brocca di terracotta usata per mescere l'acqua o il vino a tavola.
ušcari
bruciare,pizzicare in bocca. Ušca!:Brucia!
valanu
contadino,bifolco
vangali
molare
vattisciari
battezzare
vinnimari
vendemmiare
vitriulu
solfato di rame usato per preparare la conza cioe' la miscela che poi veniva irrorata per proteggere la vite dalla peronospora.
vuddicu
ombelico.
vummili
recipiente di terracotta usato per tenere fresca l'acqua d'estate.
vutari
girare. vutarsi e sbutarsi girarsi e rigirarsi nel letto non riuscendo a dormire.
zangoni
dente di leone.Una delle erbe selvatiche che viene raccolta per cuocerla e mangiarla. Assieme alla cicoria selvatica(cicuredda), la sanapa(?),lu culutipuercu(sic!).
zimparsi
Alzarsi.Zimparsi ti ponta : alzarsi in piedi.
zirru
recipiente per l'olio
zuccari
lavorare la pietra usando lu zucchettu
zuccatori
spaccapietre
zucculoni
ratto
zumpari
saltare
zuzzuviu
cavalletta
zziccari
cominciare
zzippu
pl. zzeppuri rametto secco. Di solito di vite.
zzuppari
rompere,infrangere : zzuppari lu sicchiu morire (letteralmente rompere il secchio)
Inoltre i numeri sono
  1. unu
  2. toi
  3. treti
  4. quattru
  5. cincu
  6. sei
  7. setti
  8. ottu
  9. novi
  10. tieci
Alcune contrade della campagna intorno a Lizzano Alcuni soprannomi di Lizzano Un grazie a Gaetano Carro noto lizzanese di Seveso che mi ha suggerito molte parole e proverbi.
Un grazie anche a Gaetano Tommasi e suo padre Giuseppe per avermi mandato una lista di soprannomi

I cognomi piu' diffusi a Lizzano sono nell'ordine:Cavallo, Mele, Pagano, Lecce, Rizzo, Pastorelli, Antonucci, Schirano, Marino, Palombella. Questo sito contiene questa e molte altre interessanti informazioni su Lizzano.

Sarebbe interessante conoscere anche i nomi che provengono solo da Lizzano. Il mio cognome Zito e' comune in tutta Italia, ma i nomi di mia madre Macripo' e delle mie nonne paterna (Alabrese) e materna (Pozzessere) sono nomi tipicamente lizzanesi. Se volete controllare se il vostro cognome e' tipico Lizzanese allora usate questo servizio.


Una raccolta di canti lizzanesi
Giochi di strada di una volta.
Pagina su Lizzano in dialetto salentino (wikipedia)
Materiali dialettali da Manduria(16 Km da Lizzano).
Un altro dialetto salentino (di Veglie) molto diverso dal lizzanese.
Invece il dialetto di Fragagnano (4Km di distanza) e' quasi uguale ma non identico.
Anche quello di San Giorgio e' molto simile
Ecco invece un dialetto calabro (Spezzano Piccolo) per noi di Lizzano facile da capire .
Molte parole dialettali del Salento vengono dal greco, che tra l'altro e' parlato nei paesi di origine greca. Qui alcuni materiali tra cui un piccolo dizionario.
Un'altra influenza importante e' lo spagnolo. Interessante questo ISPANISMI NEL DIALETTO NAPOLETANO di Giovanna Riccio.
Questo dizionario etimologico di forme dialettali viene da un'universita' francese e mostra le parole dialettali meridionali diffusesi per lo piu' col successo delle opere di narrativa di Camilleri.
INDIETRO a Lizzano.
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