Ipermedia sulla rete Internet

Giuseppe Zito

Seminario tenuto al Workshop

Multimedia per i Musei:realizzazioni e applicazioni

17-18 Novembre 1994 Museo tridentino di Scienze Naturali


Preprint in postscript disponibile( pubblicato su Museologia Scientifica).

Le transparenze presentate al seminario e una bibliografia sono disponibili qui.

Un'aggiornamento di questo seminario alla situazione del 1997 puo' essere trovata nel documento: La programmazione al tempo di Internet:seminario su Java


Indice

Riassunto

Gli ipertesti multimediali(Ipermedia) e la rete Internet esistono da oltre 20 anni ma finora erano due cose separate e conosciute solo nell'ambito universitario e della ricerca. L'idea di Tim Berners-Lee del Cern, di abbinare le due cose con la creazione di WWW o World Wide Web ha prodotto negli ultimi 2 anni una crescita esplosiva dell'uso di Internet con migliaia di persone che creano ipermedia WWW e centinaia di migliaia di persone che li guardano attraverso programmi tipo "Mosaic". Le previsioni di crescita indicano che in pochi anni ogni cittadino sara' collegato a Internet e usera' a casa programmi tipo Mosaic per istruirsi, divertirsi, fare compere,... In questo seminario cerchero' di spiegare cosa c'e' dietro la "magia" di WWW sia dal punto di vista del lettore di ipermedia che da quello di creatore degli stessi.

Abstract

Hypermedia and Internet exist since 20 years, but up to now they were two separate things known mostly in the academic and research world. The idea by Tim Berners-Lee from Cern, to put together the two by creating the WWW or World Wide Web,has produced in the last two years an explosive growth of the use of Internet with thousands of people writing hypermedia WWW and hundreds of thousands of people busy reading them through programs like "Mosaic". The extrapolation of last years growth indicates that in a few year every citizen will be connected to Internet and will use, from home, programs Mosaic-like to learn,play,buy,.. In this presentation I'll try to explain what is behind the WWW "magic" both from the point of view of the hypermedia reader than that of the writer of the same.

Introduzione

Negli altri interventi di questo workshop, e' stato definito il concetto di Ipermedia come un ipertesto con estensioni multimediali. Come supporti si sono visti i CD-ROM e le reti (locali) di computer che accedono a un data base contenente l'ipermedia. Ambedue i tipi di supporto condizionano in maniera pesante l'ipermedia con due limitazioni: Per ovviare a queste limitazioni il supporto ideale di un ipermedia dovrebbe essere una rete che si estende a tutti i calcolatori della terra, alla quale ognuno puo' collegarsi e sulla quale venga scritto in forma di ipertesto tutto lo scibile umano. Cio' che piu' si avvicina in questo momento a questo supporto ideale e' la rete Internet. Non tanto come situazione attuale ma come estrapolazione futura . Al ritmo di crescita degli ultimi anni, saremo entro 10 anni tutti collegati a Internet. Inoltre l'ipertesto su Internet raddoppiando addirittura ogni 4 mesi e' prevedibile che tutta la conoscenza umana entro 10 anni sara' in forma ipermedia.

Queste previsioni potrebbero far ridere se uno considera la situazione attuale italiana rispetto a quella mondiale: 10.000 computer collegati contro 3 milioni ma anche qui la situazione non deve ingannare. Una crescita esponenziale a partire da zero all'inizio sembra poca cosa;ma se considerate che ora basta un computer di 2-3 milioni e una spesa di qualche centinaio di migliaia di lire per collegarsi in Italia, vedete che Internet anche in Italia non e' una lontana promessa ma una realta'. D'altra parte non si capirebbe come,per restare nel campo di questo Workshop, decine di Musei Scientifici sono gia' online.

Nei paragrafi successivi vedremo come si e' arrivati a questa rivoluzione, e cosa e' possibile fare fin da adesso.

Esplorando l'ipertesto mondiale

L'ipertesto multimediale su Internet viene chiamato lo Web e la sua esplorazione avviene con programmi come Mosaic o Netscape. Questi sono in gergo "clienti Web" . Internet e lo Web sono una nuova terra di frontiera dell'umanita' dove la lingua franca e' di fatto l'inglese e dove ci sono decine di nuove parole a indicare nuovi concetti. Per facilitare il lettore ho incluso un glossario .

Mosaic (d'ora in poi parleremo solo di Mosaic in quanto e' stato il primo "cliente" Web completo, ma cio' che diremo vale anche per Netscape ed altri programmi che senza dubbio appariranno in futuro), permette di navigare nell'ipertesto mondiale con l'uso del solo mouse. Le risorse di Internet che prima potevano essere usate solo da specialisti, ora sono alla portata di tutti. Anche i bambini,usando Mosaic, possono divertirsi a esplorare l'ipermedia mondiale. Inoltre Mosaic e' multi piattaforma ed assieme a un comunissimo editore di testi Ascii puo' formare un completo sistema di sviluppo ipermediale. Cio' che non guasta e' anche gratis.

L'esplorazione inizia di solito da una "home page" che contiene sia testo che immagini. Alcune parole di testo hanno un colore speciale e quando vengono selezionate portano ad altri documenti. Anche alcune immagini (o icone) possono essere selezionate e portare a un'altro documento. Ad esempio clickando nella lista di musei potreste selezionare l'Exploratorium di San Francisco, e dalla loro home-page passare clickando al suono dell'effetto Doppler, oppure a un loro esperimento online riguardante un'illusione ottica in un'immagine.

Potete sezionare una rana in un laboratorio di biologia virtuale. In questo caso al click su un link corrisponde l'esecuzione di un programma su un computer remoto. Prima di fare una richiesta a questo programma, potete fare delle scelte in un questionario selezionando le parti del corpo della rana che intendete vedere.

Visitando la Algorithmic Image Gallery potete osservare un'altra caratteristica frequente del Web:le immagini clickabili. Quello che fa il computer remoto (in questo caso calcolare un'immagine) dipende dal pixel selezionato col mouse in un'immagine sensibile.

Cio' che piu' colpisce il profano e' il fatto che si passa in pochi secondi da un documento in Italia, a uno in America, a uno in Australia,etc. Certo la velocita' talvolta lascia a desiderare,in special modo se siete interessati a animazioni o registrazioni audio,ma la trasmissione di testo e' quasi istantanea, e non c'e' dubbio che in futuro anche la trasmissione di altri tipi di informazione migliorera'.

Spesso in questo continuo navigare succede di trovare un link "rotto" per svariati motivi:il computer remoto e' fermo oppure e' occupato con altri utenti, o forse ha cambiato indirizzo.

Come funziona lo Web

Alla base dell'ipertesto mondiale c'e' Internet,la madre di tutte le reti. Nel 1989 essa offriva gia' un notevole numero di risorse ma il suo uso era riservato agli specialisti esperti dei suoi strani protocolli. Internet ha alcune caratteristiche che la rendono unica: Un gruppo di tecnici del Cern, guidati da Tim Berners-Lee resero possibile lo sviluppo di un'ipertesto globale su questa rete mediante la definizione di protocolli e lo sviluppo di programmi che li implementavano. Questi programmi,seguendo lo spirito di Internet, vengono dati gratis. In seguito anche il laboratorio governativo americano NCSA si e' aggiunto per aiutare nello sviluppo del software:e' nato cosi' il famoso Mosaic,un visore di ipertesti nel formato Web.

Uno dei protocolli (HTML) indica le regole per scrivere l'ipertesto. Questo protocollo in continua evoluzione permette di definire l'ipermedia con un normale testo Ascii con comandi di formattazione inclusi tra i caratteri < e >.

Un secondo protocollo o meglio standard, permette di dare un nome alle risorse di rete:sono i famosi URL (indirizzi di documenti) che ora si trovano sempre piu' spesso sui giornali. Un importante comando HTML e' quello che indica il link a un altro documento designato con un URL e che appare cosi':

 <a href="http://www.whitehouse.gov/">Clickate qui per collegarvi alla
 casa bianca </a>
 
Gli ipermedia HTML sono multi piattaforma e possono essere creati con un comunissimo editore di testi. Questa loro caratteristica ha contribuito al loro successo.

La piu' potente tecnologia editoriale ipermediale

Un altro standard deciso dal gruppo del Cern e' l'uso di un modello client-server che svincola gli ipertesti da una particolare piattaforma, e infine il protocollo (HTTP) di comunicazione tra il server(fornitore dei documenti) e il client (lettore di ipertesti). La facilita' con la quale, disponendo di un modesto computer, si possono "pubblicare" ipermedia a un pubblico potenziale di milioni di persone e' alla base del tremendo successo del Web. I normali canali di pubblicazione di carta stampata, dischi,etc vengono cortocircuitati.

Questo significa da una parte che il singolo individuo, che pensa di avere qualcosa di interessante da pubblicare, puo' farlo con pochissima spesa . Ma la stessa tecnologia a basso costo e' l'ideale per sostenere il dialogo di gruppi di individui sparsi in tutto il mondo che hanno interessi comuni. Si tratta di comunita' virtuali dove gli individui comunicano per lo piu' col computer. L'ipertesto WWW viene cosi' usato per far funzionare laboratori virtuali,musei virtuali, Universita' elettroniche,etc.

Conclusione

L'enorme successo del Web come e' ovvio sta ora interessando le grandi organizzazioni commerciali ,governative nonche' le forze politiche. Una platea di oltre tre milioni di possibili consumatori e/o elettori che cresce in continuazione, non puo' non attrarre queste organizzazioni. Se questo da una parte puo' essere benefico (riduzione dei costi o addirittura accesso gratuito;creazione di servizi utili,etc) dall'altra potrebbe uccidere quello che ho chiamato lo "spirito" di Internet.

La speranza e' che Internet, nata per continuare a funzionare anche quando uno o piu' nodi vanno giu', tratti ogni interferenza,ogni tentativo di "ingabbiarla" alla stessa stregua di un'interruzione:cercando vie alternative e ignorando l'interferenza.

Nel frattempo a tutte quelle persone piene di iniziativa che lavorano nei musei scientifici italiani, non resta che collegarsi a Internet, vedere cosa fanno i colleghi nei musei di tutto il mondo e imitarli:il tempo e' adesso, la tecnologia esiste e il suo costo e' cosi' irrisorio da non dover chiedere i soliti megafinanziamenti che non arrivano mai.Ecco qualcosa fatto apposta per la nota capacita' inventiva degli Italiani di arrangiarsi in proprio.
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