COS'E' LA VISUALIZZAZIONE SCIENTIFICA: UN DIALOGO


 1 - Potrebbe dirci cos'e' la visualizzazione scientifica?

     Il modo piu semplice di definirla e' quello di dire che i dati raccolti
   in un esperimento sia reale che simulato, vengono trasformati in immagini
   in modo da poter essere analizzati dal piu' potente computer ora esistente
   al mondo:il nostro cervello.
    Una definizione piu' generale dove si includono oltre alla vista anche 
   gli altri sensi, potrebbe essere questa: scopo della visualizzazione
   scientifica e' di trasformare i dati in mondi o realta' virtuali che noi
   possiamo esplorare direttamente coi nostri sensi magari muniti di appositi
   gadgets.
     Ma in definitiva la visualizzazione scientifica e non, cerca di ovviare
   a una evidente mancanza dell'evoluzione dandoci la possibilita' di rendere
   visibili e trasmettere agli altri le immagini nel nostro cervello.

 2 - Che c'entra la visualizzazione con l'evoluzione del cervello?

    Il fatto e' che  l'evoluzione ci ha fornito di una macchina meravigliosa
    che supera ogni calcolatore esistente, in compiti riguardanti  il 
    sistema visuale-motorio, come guidare una macchina oppure solo individuare
    una preda e inseguirla. Ve lo immaginate un calcolatore guidare una
    macchina? Sbatterebbe contro il primo ostacolo. Ognuno di noi ma anche
    ogni mammifero e' superiore in questi compiti a un Cray. Il fatto e' 
    che la natura ha avuto milioni di anni per creare un hardware perfetto
    in questi compiti.

 3 - Vuoi dire che i calcolatori che pure riescono a masticare numeri in 
     maniere per noi impensabili superandoci in compiti dove questo 
     e' essenziale, quando si tratta di immagini la situazione si rovescia,
     e siamo noi a superarli di gran lunga?

     Esattamente! Il fatto e' che i numeri a differenza della immagini,
     sono entrati solo da 6000 anni nella nostra cultura e l'evoluzione
     non ha potuto fornire un hardware adeguato. In effetti il modo di
     pensare originale fornitoci dall'evoluzione e condiviso dagli animali
     piu' prossimi e' quello visuale. Purtroppo come dicevo all'inizio
     la natura non ci ha fornito di un mezzo per comunicare queste 
     immagini nel cervello agli altri membri della nostra specie.

  4 - Ma allora a cosa servono le arti visive? E quelle drammatiche? E
      quelle letterarie? Il linguaggio, la parola non comunicano immagini?

      Si e' vero: ma si e' trattato di ripieghi. Utilissimi certo, ma
      sempre un modo imperfetto di comunicare i film che si svolgono in
      continuazione nel nostro cervello. Certo la parola ci ha permesso
      di acquistare la coscienza e di condividere esperienze con persone 
      vissute migliaia di anni fa ma la cosa e' sempre un po' arbitraria
      ed e' sempre difficile comunicare i nostri film. Immaginate come 
      sarebbe stata diversa l'evoluzione se avessimo avuto una specie 
      di tubo catodico, dove noi stessi e gli altri potessero guardare
      le immagini nel nostro cervello. Ad esempio una persona ci chiede
      dov'e' la stazione e noi invece di cercare di descrivergli cio' 
      che vediamo nell'occhio della mente, possiamo guidarlo con le nostre
      immagini.

  5 - Cosa c'entra tutto questo con la visualizzazione scientifica? 

      Sto cercando di far capire che la visualizzazione e' piu' di una
      semplice trasformazione di numeri in immagini:e' un nuovo o se
      preferite vecchissimo modo di calcolare e sopratutto un nuovo
       modo di comunicare le nostre conoscenze. Le future riviste
      scientifiche saranno forse su CD-ROM e ogni articolo sara' interattivo
      ed oltre a trasmetterci la conoscenza finale ci trasmettera'
      l'esperienza diretta del ricercatore per acquisire quella conoscenza.

  6 - All'inizio avete parlato di realta' virtuale e gadgets. Questa e'
      una cosa di moda adesso. Puoi essere piu' preciso sul suo uso
      nell'analisi di dati.

      Ecco come la cosa potrebbe funzionare: prendete un simulatore di volo.
      Il computer trasforma dei numeri in immagini,suoni e movimenti che
      il pilota sente e nello stesso tempo trasforma i gesti del pilota in
      numeri. Questi gesti servono a modificare cio' che il pilota sente
      in seguito. Cio' che e' essenziale e' questo dialogo continuo.
      I videogiochi lavorano sullo stesso principio solo che i numeri sono
      trasformati in realta' virtuali diverse a seconda del videogioco.
      Tutto cio' che dobbiamo fare e' trasformare i nostri dati in una
      specie di scenari di palcoscenico di teatro dove possiamo
      entrare e muoverci per esplorare cio' che ci circonda.

  7 - Ma fino a che punto e' possibile esplorare questi mondi virtuali?

       A quanto sembra l'unica limitazione e' nell'hardware disponibile.
      Dobbiamo avere un hardware abbastanza potente e dei dispositivi adatti
      per simulare la realta'. Ma gia' con un casco con stereovisore, una cuffia
      stereo e un guanto che sente i movimenti della mano, possiamo avere
      un'impressione di completa immersione in un ambiente immaginario e
      fare ad esempio passeggiate in un edificio prima ancora di
      farlo costruire o assemblare la nostra cucina ideale prima di comprarla.

   8 - Prima hai parlato di questi mondi immaginari come scenari di teatro
      da esplorare o in generale edifici vuoti. Mi chiedo se e' possibile
      incontrare altri attori in questo spazio immaginario.

      Certo, anzi questi attori hanno un nome ben preciso per distinguerli
      dagli oggetti virtuali inanimati, si chiamano agenti ,perche' possono
      prendere l'iniziativa e iniziare un'azione o un dialogo. Essi possono
      corrispondere sia a programmi di computer che hanno una certa conoscenza
      del mondo virtuale o dei dati che ci stanno dietro, oppure sono icone
      che rappresentano altri umani magari lontanissimi che esplorano lo
      stesso mondo virtuale. Agli agenti/programma di solito ci si rivolge
      per chiedere aiuto. Immaginate una biblioteca virtuale:essi sarebbero
      l'equivalente del bibliotecario. Si puo' esplorare la biblioteca da soli
      sfogliando libri, oppure chiedere al bibliotecario elettronico che con
      la sua sovrumana memoria potra' subito indicarci un libro dato.

  9 - E gli agenti umani?

      Qui entriamo nel fantascientifico ma non troppo. Ad esempio potete fare
      delle riunioni coi vostri colleghi ricercatori sparsi per il mondo e
      ognuno puo' mostrare i risultati della propria ricerca e discuterne
      con gli altri. Qui non siete limitati alla parola o all'immagine di
      una telecamera, ma potrete stringervi la mano, mostrare le vostre
      simulazioni, insomma condividere la vostra conoscenza in maniera
      completa.Potete correre con la fantasia a innumerevoli applicazioni.
      In definitiva, quella mancanza dell'evoluzione non esiste piu':ora
      abbiamo davvero un tubo catodico dove mostrare in maniera immediata,
      le immagini che ci passano nella mente.

  10 - Quando sara' possibile tutto questo?

        Come al solito, i videogiochi apriranno la strada. Gia' cominciano
       ad apparirne alcuni oltreoceano. Scherzando si dice che il numero
       di poligoni per secondo che rappresenta la realta' e' 80000 e che
       quando i calcolatori avranno superato questa soglia, queste
       applicazioni invaderanno il mercato. In effetti esistono dei problemi
       enormi e la cosa sara' graduale:per ora noi comuni mortali dovremo
       rassegnarci a generare singole immagini o limitate animazioni.
       In effetti solo in questi ultimi anni l'hardware adatto per 
       applicazioni grafiche e' arrivato a costi abbordabili da tutti.
       Ma la grafica richiede tutta la potenza disponibile e per parecchio
       tempo questa non sara' sufficiente.

  11 - Come mai si e' cominciato a parlare di visualizzazione solo in questi
       ultimi anni.

       Un cinico potrebbe dire che si tratta di una mossa pubblicitaria dei
       costruttori per rifilarvi dei computer sempre piu' potenti e costosi.
       Oppure che e' un nuovo modo di chiamare la computer graphics, per 
       ottenere finanziamenti per i ricercatori. La verita' e' che solo 
       ora abbiamo macchine abbastanza potenti, e nello stesso tempo i dati
       presi sia con rivelatori che con simulazioni, aumentano in maniera
       esponenziale, tanto che in parecchi casi non possiamo fare altro
       che archiviarli. La visualizzazione puo' essere un modo per riuscire
       a padroneggiare questa aumentata mole di dati.

  12 - Si e' parlato della visualizzazione come di una seconda rivoluzione
       nell'uso del computer. Perche?

       La visualizzazione porta a un nuovo modo di risolvere i problemi
       col computer. Si tratta del calcolo detto visuale per contrapporlo
       al calcolo logico. Guardate questa schematizzazione del cervello 
       umano: noi possiamo risolvere dei problemi con la parte destra del 
       cervello usando la parola, i numeri, la logica. O con la parte sinistra
       usando il sistema visuale. Prima della visualizzazione il 50% del
       cervello rimaneva inutilizzato, ora invece possiamo utilizzarlo e
       l'intuito ottenuto puo' essere utilizzato per migliorare la conoscenza
       logica e quindi ottenere anche delle migliori soluzioni logiche. Questo
       e' importante perche' solo queste soluzioni logiche sono trasformabili in
       programmi di computer e possono essere automatizzate. Per esempio,un
       matematico guardando delle immagini prodotte con calcoli, puo' intuire un
       teorema e in seguito puo' dimostrare lo stesso in maniera formale .
       Insomma il computer da solo e' una macchina notevole ma quando con la
       visualizzazione comincia a lavorare in stretto contatto col cervello
       allora cio' che si puo' ottenere e' limitato solo dalla nostra
       immaginazione.

  13 - Quale sara' l'impatto della visualizzazione sulla ricerca scientifica?

       Il calcolatore e' ormai usato in maniera capillare nella ricerca. Pero'
       il suo uso ha portato anche a una terza via alla scoperta scientifica:
       oltre alla teoria e agli esperimenti ora abbiamo anche la scienza
       computazionale come valido ausilio nella ricerca. Questa consiste nel
       fare esperimenti simulando la natura col computer. I suoi effetti si
       stanno vedendo in tutte le scienze:per esempio il caos deterministico e'
       stato scoperto con la scienza computazionale e cosi' i frattali. Ma se
       aggiungiamo a questo la visualizzazione allora possiamo davvero parlare
       di un nuovo modo di fare la scienza.

  14 - In che consiste questo nuovo modo di fare la scienza?

       per spiegarlo la cosa migliore e' di riferirsi a uno strumento classico
       della rivoluzione scientifica occidentale:il telescopio. Il telescopio 
       come le nuove tecniche di visualizzazione e' uno strumento atipico, in 
       quanto non serve a prendere misure, ma a far vedere cio' che prima era
       invisibile. Esso ha avuto un'importanza grandissima. Ad esempio la teoria
       di Copernico esisteva da oltre 50 anni, ma solo dopo che Galileo ha visto
       i pianeti medicei ruotare intorno a Giove, essa e' stata accettata. Tutto
       lo svilluppo scientifico si puo' dire che e' stato un costruire sempre
       nuovi e piu' potenti telescopi. Perche' solo vedendo cose nuove possiamo
       porci domande nuove e quindi costruire nuove teorie, fare nuove scoperte
       e fare avanzare la scienza. I calcolatori muniti di mezzi di
       visualizzazione sono i nuovi telescopi, e chi avra' i telescopi piu'
       potenti potra' guardare piu' lontano e fare nuove scoperte.

  15 - A che punto siamo adesso con questi mezzi di visualizzazione?

       Male, molto male. Da una parte, le societa' commerciali di software,
       non hanno molto interesse a sviluppare software per una base di utenti
       scientifica, molto ristretta.Finora la tradizione e' che chi ha bisogno
       di programmi se li scrive da se. D'altra parte l'attuale generazione di
       ricercatori,e' restia a cambiare i suoi metodi. Cosi' mentre per l'uso
       commerciale(vedi televisione,cinema o industrie) esistono prodotti
       molto avanzati;per la visualizzazione scientifica siamo in una situazione
       penosa, anche se c'e' un miglioramento continuo. Quello che succede e che
       voi potete avere un'idea buona ogni giorno, ma di queste ne riuscite a
       realizzare se non una al mese; e talvolta occorrono anni. E' auspicabile
       che tra qualche anno, cosi' come ora qualsiasi scassatissimo computer vi
       permette di fare un istogramma o un plot bidimensionale; con la stessa
       facilita' possiate fare visualizzazioni.

  16 - E per quanto riguarda il trasferimento di queste visualizzazioni su un
       supporto permanente?

       Qui la situazione e' ancora piu difficile, perche una buona stampante a
       colori o meglio ancora un buon registratore su video, costano molto di
       piu' del computer.Percio' non vi lamentate quando vedrete i miei lucidi
       sbiaditi.Mi dispiace di dovervi parlare della Gioconda mostrandovi una
       fotocopia in bianco e nero, di una foto:dovrete fare uno sforzo con
       l'immaginazione per ricostruire l'originale.
  
   17 - Poche  parole per concludere

        Quest'immagine che vedete e' il progetto fatto nel 500 da Giulio Camillo
        del TEATRO DELLA MEMORIA. Camillo era famoso ai suoi tempi proprio per
        questo progetto al quale dedico' tutta la sua vita. Era una specie di
        via reale alla conoscenza, una architettura piena di immagini simboliche
        dove chiunque fosse entrato avrebbe avuto accesso immediato a tutto lo
        scibile. Quello che non riusci a fare Camillo, riuscira' a farlo la
        visualizzazione e le realta' virtuali? Vedremo.

   18 - Vuoi dire che queste tecniche hanno importanza nella didattica e
        nell'insegnamento?

        Si certo. Si dice che alcune attivita' come andare in bicicletta non
        sono mai dimenticate, mentre altre come imparare una poesia sono
        soggette a rapido oblio. In effetti, come ci dimostra l'apprendimento di
        una lingua straniera,questo si puo' fare in vari modi fino ad arrivare
        al metodo piu' efficace della full immersion(appunto!). A partire da una
        certa soglia , certe cose non vengono piu' dimenticate. In questo ci
        possono aiutare le tecniche di visualizzazione e sopratutto di realta'
        virtuali, che gia' da ora si tenta di usare per insegnare le lingue
        straniere o per attivita' di riabilitazione di handicappati.

    19 - Tutto questo mi ricorda Piaget e le sue teorie, che relazione c'e'
        tra visualizzazione e le teorie di Piaget?

        Piaget scopri' due cose straordinarie riguardo ai bambini e al loro 
        apprendimento. La prima e' che questo avviene in maniera graduale con
        una fase "concreta" che precede quella formale. Se voi fate delle
        domande che riguardano il pensiero astratto e formale a un bambino di
        cinque anni questi non vi sapra' rispondere perche non ha gli strumenti
        per farlo. Se ne dovrebbe dedurre che questo succede perche' il pensiero
        logico e' piu' difficile di quello concreto? Be' Piaget scopri' che i
        bambini inparano senza aiuto alcuno  e nella fase del pensiero concreto
        imparano da autodidatti a un ritmo che se fosse mantenuto, li renderebbe
        ai 20 anni tutti degli Einstein. Il pensiero formale e' piu' difficile
        solo perche' e' estraneo al modo di lavorare del cervello che e' stato
        ottimizzato dall'evoluzione per il pensiero concreto. In termini di
        difficolta' oggettive, che voi potete misurare cercando di far eseguire
        il compito al computer, il pensiero concreto e' molto piu' difficile e
        complesso. Ed ecco dove entra in ballo la visualizzazione: essa puo'
        rendere concreto cio' che e' formale e rendere percio' possibile anche a
        bambini di 5 anni la comprensione delle "difficili" cose astratte.
        Se la meccanica quantistica fosse rappresentata in modo concreto,
        anch'essa sarebbe alla portata di un bambino.