Il romanzo ad inserzione di medi

In rete si sono sviluppate anche delle nuove forme di narrativa, molto vicine alla dimensione del gioco.

E' possibile leggere dei testi scritti da altri e poi aggiungere delle parti nuove inventate da noi, o cambiare delle parti che non ci piacciono dando origine a varianti di uno stesso racconto.

Ci sono esperienze di questo tipo che durano da più di dieci anni, avendo creato una specie di grappoli narrativi, di storie parallele, di vere e proprie saghe, di cicli quasi epici.

A volte il nucleo centrale parte proprio da personaggi leggendari, in particolare vichinghi o celtici.

Ci sono casi particolarmente riusciti, ma nella maggiorparte il conglomerato degenera, il sistema va in metastasi: l'azione ristagna, perde di verve e allora per tonificare l'ambiente cominciano gli insulti, si aggiungono gli improperi, i turpiloqui e si finisce per abbandonare tutto.

Questo succede soprattutto con storie che non hanno "una storia dietro", il cui nucleo originario è partorito dalla fantasia di un singolo.

Le storie che hanno maggior successo sono quelle in cui siano noti gli estremi, si sappia come comincia e dove vada a finire, siano insomma mitiche, nel senso più genuino del termine.

L'Ercole che uccide i serpenti nella culla sarebbe morto ucciso da Deianira e Orlando difensore della cristianità sarebbe stato tradito a Roncisvalle.

In mezzo ci stanno i racconti di due civiltà, in mezzo ci stanno le dodici (e più) fatiche di Ercole da una parte e un numero cospicuo di romanzi cavallereschi dall'altra.

Forse la rete ha bisogno di capire che fra una storia ed una storia c'è sempre una storia.

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