E' opinione comunemente accettata che la frantumazione della Scienza in scienze specialistiche sia uno dei punti deboli della civiltà contemporanea.
Bisogna però aggiungere che questa divisione si è dimostrata necessaria e strutturale, e che coloro che auspicano una visione unitaria delle scienze spesso hanno idee fumose in proposito e non sono in grado di dare soluzioni operative.
Sarebbe bello che i medici fossero ingegneri cibernetici e archeologi provetti, nonché ottimi musicisti, ma i giorni dovrebbero avere il triplo delle ore.
Non parlo delle nozioni elementari e generiche delle discipline che non riguardano direttamente il proprio campo professionale, di studi o di interessi, nozioni che si acquisiscono nei Licei, ma della conoscenza della letteratura specialistica a riguardo.
E' noto che l'ingegneria genetica e la teoria dell'informazione hanno molti punti in comune, ma una nuova scoperta nel campo della prima difficilmente avrà ripercussioni dirette in tempi brevi sui campi di applicazione della seconda, magari soltanto perché tale scoperta viene diffusa in dettaglio soltanto in riviste specializzate per addetti ai lavori e attraverso i mezzi di divulgazione viene riportata in modo troppo sintetico ed impreciso.
E' facilissimo trovare testi di archeologia di autori molto accreditati che riportano notizie storiche risibili per chiunque abbia letto un manuale di storia greca; del resto anche la controprova ribadisce questo fatto.
Eppure ogni dato confermato da dimostrazione scientifica, sia esso riportato da un medico, da un filologo, da un ingegnere, dovrebbe essere riportato nello stesso modo, o semmai con un argomento che dimostri il contrario.
Voglio dire, se si è accertato inconfutabilmente nel 1993 che Alessandro il Molosso è morto a Manduria e non a Pandosia come si riteneva prima, tutte le pubblicazioni successive a quella data, siano esse di archeologia, di storia della medicina o di epigrafia, dovranno riportare quel dato nel modo corretto.
La rete telematica si propone come il luogo della ricomposizione delle scienze perché essa è strutturata (teoricamente) come la collezione completa di tutti i dati accettati per comune consenso dalla comunità scientifica, di tutti i dati superati, di tutte le dimostrazioni, verifiche e confutazioni ad essi connessi.
Le scienze che si occupano degli stessi oggetti ma da punti di vista diversi, avranno a disposizione descrizioni proprio dello stesso oggetto e non di copie differenti l'una dall'altra perché modificate e falsificate a piacimento dall'una o dall'altra scienza dopo la loro separazione.
Con l'evolversi dei knowbots sarà possibile addestrare degli agenti a riconoscere in altre scienze specialistiche le stesse strutture del proprio campo di ricerca, in modo da non sprecare tempo ed energie a reinventare ciò che si sa già da molto tempo.
Sono evidenti ad esempio le analogie fra la teoria linguistica di Jakobson e la teoria dell'informazione di Shannon, ma difficilmente chi tratta dell'una pone in bibliografia testi che riguardino l'altra; procedono così in modo parallelo pur partendo da principi comuni.
E spaventoso è anche notare come sfogliando libri francesi si trovino citati quasi soltanto libri di francesi, sfogliando libri inglesi di inglesi, e così via, pur parlando proprio delle stesse cose.