Il concetto di Ipertesto, cioè di un insieme di documenti che possano essere letti in modo non sequenziale, saltando da un punto all'altro per mezzo di parole chiave, è stato proposto da Theodor Holm Nelson nel 1965.
Il suo progetto, denominato Xanadu, è «un sistema elettronico per la letteratura», dove per letteratura egli intende «un sistema in evoluzione di documenti interconnessi», dato che «dobbiamo essere in grado di trattare la rete come un tutto, e i suoi contenuti come un 'docuverso', cioè un universo di documenti unico.»[1] La struttura di Xanadu, che potenzialmente ingloba ogni tipo di informazione (letteratura universale, letteratura scientifica, cronaca, informazioni sui servizi...), si sviluppa su due livelli: il piano dell'archiviazione logica e il piano dell'utente. Il piano dell'archiviazione logica rappresenta dati finali e collegamenti, cioè le collocazioni fisiche e gli indirizzi interni.
Il piano dell'utente è invece rappresentato da testo lineare, ipertesto o ipermedia.[2] Per esemplificare, il piano dell'archiviazione logica di questa conferenza sarebbe rappresentato dalle parti originali da noi scritte più l'insieme di tutti i libri e le riviste da noi utilizzati più i puntatori alle parti da noi citate, più il sommario (quindi l'ordine) degli argomenti.
Il piano dell'utente sarebbe rappresentato da questo documento stesso, così come è attualmente.
L'ipertesto si presenta come un documento a finestre: attraverso una citazione esplicita o implicita è possibile approdare al testo cui si riferisce.
Xanadu è un sistema di archiviazione e di ricomposizione di materiali archiviati. La ricomposizione però non altera l'integrità dei documenti di partenza, perché essa avviene esclusivamente attraverso indici, dunque, con Xanadu qualunque porzione di un qualsiasi lavoro può essere annotata, copiata, modificata senza che si perda il collegamento con la versione originale.
In un sistema in cui il servizio di rete sia a pagamento, Xanadu prevede che i diritti d'autore vengano calcolati e accreditati su qualunque porzione del materiale fino al singolo byte.[3]
2 Cfr. T. H. Nelson, Literary..., p. 4/7
3 Cfr. Virtual n. 9 p. 53