Differenze tra neoplatonismo e metaplatonismo: convivere con le macchine

La filosofia platonica si fonda sull'assoluta autonomia dell'intelligenza umana da strumenti esterni, come è ben esemplificato da Platone nel Fedro, con il mito dell'invenzione della scrittura.

Il re Thamus biasima così l'artificiosissimo Theut:

"[Le lettere] infatti, col dispensare dall'esercizio della memoria, produrranno l'oblio nell'anima di coloro che le abbiano apprese, come quelli che, confidando nella scrittura, ricorderanno per via di questi segni esteriori, non da sé, per un loro sforzo interiore. [...] e d'altro canto tu offri ai discenti l'apparenza, non la verità della sapienza". (Fedro 274)

Si deve tener conto naturalmente del contesto culturale della Grecia nel V-IV sec. a.C., quando cioè il testo scritto cominciava appena a perdere il valore di promemoria per acquistare una reale funzione informativa.

Platone è il testimone di questa epoca di passaggio.

Fino ad oggi il testo scritto ha sempre mantenuto quei difetti rimproveratigli dal filosofo: l'essere inanimato e l'essere incapace di aiutarsi e difendersi da solo contro le critiche.[1] Questo è dipeso in parte anche dal fatto che dietro un testo scritto si è preteso di trovare sempre la volontà ultima dell'autore: ogni commento di un altro diventa un altro testo.In questo modo il logos si è frantumato, si è storicizzato; proprietà peculiare del mito, quindi dell'oralità, al contrario, è la sua perfettibilità nel corso del tempo, il suo comunicare, il suo partecipare al pensiero e alla vita del presente.

Si parla di miti, al plurale, ma forse sarebbe più corretto parlarne al singolare, perché ciascuno di essi lascia intravedere, come in un caleidoscopio, tutti gli altri, ciascuno di essi è tutti gli altri, lasciando spazio anche alle varianti.

Al contrario i romanzi scritti vengono in qualche modo ad isolarsi dal contesto, a pretendere di essere in qualche modo l'ultima parola in merito, rivedibile soltanto dal proprio autore.

Così, se esistono più di cinque versioni di autori diversi del "mito" di Tristano e Isotta, se Fedra è trasmigrata nei secoli fino ai giorni nostri, chi oserebbe invece mettere le mani sui Promessi Sposi?

Il sistema ipertestuale è in grado però di offrire alcuni vantaggi della comunicazione orale: la partecipazione degli interlocutori al discorso nel suo farsi, la comunicazione pressoché immediata fra autore e lettore attraverso la posta elettronica, avendo così la possibilità di chiarire i malintesi con l'autore stesso o di ricomporre i suoi materiali in un modo diverso.

Come nella comunicazione orale, il messaggio risulta potenziato, perché può essere interpretato o in relazione alle reali intenzioni dell'autore, stabilendo con lui una forma di dialogo a distanza, o vivere di vita propria per andare a ricomporsi agli altri frammenti di lÒgoj che la rete costituisce.



1 Cfr. G. Reale, Per una nuova interpretazione di Platone, Vita e Pensiero, pp. 75-111

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